I Solisti del Teatro | LE MIE AMICHE ANA E MIA, spettacolo su adolescenza e anoressia

27 agosto – ore 21.30

I SOLISTI del TEATRO
XV Edizione
19 luglio – 07 settembre 2018
Giardini della Filarmonica Romana

LE MIE AMICHE ANA E MIA

testo Teresa Pasquini

con

Elisa Armellino

Chiara Arrigoni

Ottavia Orticello

regia Teresa Pasquini

aiuto-regia Alessandro Anglani

musiche composte ed eseguite Fabio D’Onofrio

scenografia Roberto Guidotti, Mirko Ceccherini

spettacolo autoprodotto da

Teresa Pasquini, Elisa Armellino, Chiara Arrigoni, Ottavia Orticello,

Alessandro Anglani

luci e scene Alessandro Anglani, Teresa Pasquini

costumi Alessandro Anglani, Teresa Pasquini

fonica e ricerca del suono Alessandro Anglani, Fabio D’Onofrio

foto di scena Angelica Farinelli, Riccardo Freda

Il 27 agosto Alt Academy presenta “Le mie amiche Ana e Mia” di Teresa Pasquini, con Elisa Armellino, Chiara Arrigoni e Ottavia Orticello. Lo spettacolo andrà in scena all’interno del Festival “I Solisti del Teatro” alle ore 21:30, presso i Giardini della Filarmonica Romana, Via Flaminia 118 Roma.

I siti Pro-Ana sono piattaforme in cui i giovani possono esprimere il proprio amore per l’Anoressia, che viene vissuta come una religione, riservata ai più forti, a coloro che hanno il coraggio di deperire.

Cloe, una ragazza bulimica, conosce nella chat Alice e Mia, due ragazze anoressiche che decidono di aiutarla a realizzare il suo sogno: smettere di mangiare. Per sancire l’amicizia e l’ingresso di Cloe nel regno di Ana decidono di incontrarsi per un fine settimana di digiuno collettivo. Quello che inizialmente si prospetta come un pigiama party tra amiche, prende i toni di un ritiro spirituale, fino a trasformarsi in un gioco al massacro.

Il progetto affonda le sue radici nella formazione dell’autrice in ambito psicologico. L’interesse per i disturbi del comportamento alimentare nasce dalla constatazione della loro evidente diffusione. Si tratta di un disagio peculiare e caratterizzante della nostra epoca nel mondo occidentale. Dietro a comportamenti apparentemente assurdi c’è un buco nero di dolore invisibile agli occhi di chi non è mai entrato in contatto con questi disturbi. Le cause sono molteplici e profonde, non imputabili solamente all’ossessione della nostra società per l’estetica e la magrezza. In questo magma complesso, il testo prende in esame un fenomeno specifico: i siti pro-Ana, che inneggiano all’anoressia come ad uno stile di vita per pochi prescelti. Le storie dei tre personaggi, che sembrano frutto di una immaginazione distorta, prendono in realtà spunto da numerose storie vere di ragazze di oggi. È questo un caso in cui la realtà supera di gran lunga la fantasia.

Elisa Armellino-Le mie amiche Ana e Mia 27 agosto .jpgnote di regia
Lo stile della messa in scena unisce due linguaggi compresenti e amalgamati nel loro apparente contrasto. La recitazione è estremamente realistica tranne in un momento molto delicato in cui, per rappresentare una scena di vomito, si è ricorsi ad una coreografia simbolica ed evocativa. La scenografia è metaforica e simbolica: i pochi mobili sono presenti nella loro forma di scheletro, ovvero di contenitore senza contenuto. Allo stesso modo sono presenti solo gli oggetti strettamente necessari in una forma coerente con la scenografia, come ad esempio le due borse trasparenti. Le musiche sono parte fondante dello spettacolo e sono state composte appositamente per il progetto. Sono presenti una musica diegetica e due brani extradiegetici, che vengono usati a volte per sottolineare il sostrato emotivo della scena e a volte in contrasto ad esso. Il testo, nella sua forma di atto unico, rispetta l’unità di tempo: tutto si svolge durante un fine settimana. I luoghi dell’azione sono due: il più importante e più vissuto è la cameretta di Alice, presentata nella sua versione distorta dalla scenografia di legno grezzo e stilizzato, e il proscenio vuoto e sempre uguale.
Quest’ultimo simboleggia il “fuori”, uno spazio vuoto, anonimo e sempre uguale, come metafora del fatto che per le ragazze l’unico luogo reale sia quello della malattia alimentare, rappresentata dalla camera da letto. Le luci aiutano nella comprensione dei passaggi di tempo.
La gerarchia tra i personaggi è chiara: Alice è il capo indiscusso della setta, Mia è la sua discepola più fedele, Cloe è l’estranea che spera di farsi accettare nel gruppo. I movimenti dei personaggi creano dei naturali triangoli che equilibrano lo spazio scenico e ne definiscono, rafforzativi del loro rapporto.
La componente fondamentale della messa in scena è la rete di relazioni tra le tre attrici, indispensabile per portare in scena le forti tensioni e giochi di potere tra i personaggi. L’atmosfera prende spesso dei toni di sacralità, sottolineati dal comportamento solenne delle attrici e dall’uso delle luci calde/fredde. Tutti i mezzi possibili vengono utilizzati per aiutare lo spettatore ad immergersi in una realtà così lontana dalla propria quotidianità.

 

MATERIALE SPETTACOLO

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/lemieamicheanaemia/

Profilo sulla piattaforma Sonar: https://www.ilsonar.it/sonar.php?id=4035

 

Prenotazioni
06/4746390
349/1945453
06/4070056

Biglietti:
Intero 15 euro
Ridotto 13 euro (età under 26 over 65 – convenzioni bibliocard e Interclub welfare card)
Orario botteghino: 18:30-22:00

 

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