Meravigliosamente delirante al Teatro Golden di Roma dal 15 ottobre al 3 novembre Alle 5 da me di Pierre Chesnot, che nella sua semplicità trova un grande consenso di pubblico non solo in Francia ma anche in Italia. La drammaturgia, per le consuete manovre di regia, ha subito poche correzioni e quindi ha mantenuto l’assetto originale tanto era perfetta per essere portata in scena da un maestro di chiaro valore come Stefano Artissunch.
Una commedia piacevole ambientata a Parigi, tutta fatta di armoniche battute che vedono come protagonisti Charlotte (Gaia de Laurentis) e Jean-Marc (Ugo Dighero) due giovani sposi che appena tornati dalla luna di miele manifestano gioia e dispensano allegria tra il pubblico. I due protagonisti vivono l’armonia con lo spettatore tanto che entrano dalla platea e salgono sul palco con quel brio e quella gioia di vivere che solo gli sposi novelli hanno. Entrambi in vena di grande sincerità vogliono confidarsi raccontando tutti i vani tentativi di approccio e gli incontri sentimentali avvenuti prima del fatidico e fatale incontro che ha coronato il loro sogno d’amore. La pièce si relaziona con una serie di incontri che Charlotte e Jean-Marc fanno rivivere in situazioni grottesche. Una serie di appuntamenti che sapientemente mettono in scena i due attori e le loro performance fatte di travestimenti e di continui cambi di ruolo. Gaia de Laurentis e Ugo Dighero con ricorrenti cambi d’abito e di personalità si travestono nei pretendenti di turno vivacizzando così un concentrato di puro e semplice divertimento in cui sia l’uomo che la donna mettono in risalto i vizi e i paradossi dei popoli latini. L’amore prima di fare scoppiare la scintilla ci porta a conoscere tantissime persone. Charlotte si inventa spersonalizzandosi in cinque donne che corteggiano intensamente Jean-Marc. Jean-Marc a sua volta si trasforma in cinque uomini tutti intenti a corteggiare Charlotte. Tutti gli incontri sono avvenuti prima che loro due si conoscessero.
E tra questi troviamo: la persona grezza, quella che vuole a tutti i costi sposarsi, chi parla solo del proprio lavoro, la persona problematica, la depressa. Una varietà di personaggi che vivono quotidianamente il nostro presente, ma che tradotti in comicità sono veramente un diletto. Entrambi danno sfoggio di una padronanza attoriale: con battute pronte ed efficaci entrano dentro le debolezze dell’essere umano. Tutti i personaggi come dicono Ugo Dighero e Gaia de Laurentis sono spinti dallo stesso impulso: quello di aggredire la solitudine e trovare l’anima gemella. Ogni essere umano ha vissuto durante il corso della vita questi momenti che possono essere stati gratificanti o dolorosi: nella commedia l’argomento è affrontato ironicamente. Il tutto diretto con capacità da Stefano Artissunch. Questa pièce di sapor francese, si dimostra una meravigliosa opera teatrale che rilassante accoglie i consensi di un pubblico divertito, partecipe e sempre plaudente.