Amore mio aiutami al Teatro Manzoni di Roma dal 26 settembre al 20 ottobre. Trasformare una celebre opera cinematografica in una pièce non è una cosa semplice, soprattutto se questo film è un classico della commedia italiana: ricrearla per il teatro è qualcosa di epico. Una eccellente sfida che il regista Renato Giordano ha raccolto e vinto con la valente interpretazione di Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio, che con la loro esemplare rappresentazione hanno valorizzato e riproposto Amore mio aiutami di Rodolfo Sonego.
Il film è una delle più famose pellicole del nostro cinema, una pietra miliare dalla commedia nostrana, uscito nel 1969 e diretto da Alberto Sordi, con lo stesso Sordi e una sfolgorante Monica Vitti: entrambi eroi di una vicenda piccolo-borghese tutta fatta di amore e tradimento. Il regista Renato Giordano, portandola in teatro con maestria, è riuscito a ridurre e compattare le scene e le vicende più salienti per riproporre questo capolavoro storico osannato dal pubblico negli anni 70: tanto che con questa trama il duo Sordi e Vitti tracciò sul grande schermo uno stile che per lungo tempo ha avuto seguito e successi.
Giordano, dopo aver rivisto e rimodellato il testo secondo le sue competenti esigenze, ha creato un cast artistico di tutto rispetto: un brillante Corrado Tedeschi, nel ruolo di Giovanni, e la bravissima Debora Caprioglio nel ruolo di Raffaella. Entrambi calcano la scena pienamente a loro agio, consapevoli di recitare parti gravose. Con loro anche Loredana Giordano, Roberto D’Alessandro ed Antonio Friello che perfetti nelle loro interpretazioni danno lustro alla divertente trama. La storia è nota, ma vale sempre la pena di ricordarla. Raffaella e Giovanni sono una coppia borghese alle prese con una vita quotidiana fatta di parenti, amici e via dicendo: un vivere moderno, ma caratterizzato da una finta, grande apertura mentale. I due intimamente parlando di problemi coniugali, ribadiscono il concetto che “in una coppia bisogna avere reciproca fiducia” e che anche le storie d’amore più passionali possono finire. Lei a questo punto coglie l’occasione per confidare al marito che si è innamorata di un altro. Lui cerca di reagire con freddezza e dopo una comprensibile sorpresa iniziale, anche con un ragionamento distaccato, ma fino ad un certo punto. Giovanni che fino a poco tempo prima proclamava la libertà di coppia e il libero amore ora si scopre in realtà geloso ed indeciso. Ma, per non deludere la fiducia di sua moglie, controvoglia si finge pronto nell’accettare i nuovi sentimenti di Raffaella, cercando di aiutarla nei suoi morbosi intenti. La trama ben presto si anima di contraddizioni ed equivoci e la comicità si copre di un velo malinconico.
Il regista, sapientemente, ha saputo entrare dentro l’anima dei due coniugi e vivere i drammi umani che serpeggiano nell’intimità dei rapporti di coppia: Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio con il loro meraviglioso contributo hanno valorizzato con eccellenza il testo: caratterizzato i personaggi secondo il loro essere teatro e reso ancor più inebriante la pièce che lega metaforicamente lo spettatore alla poltrona e lo rende partecipe delle rocambolesche vicende di Giovanni e Raffaella.