In occasione delle celebrazioni ufficiali per i 200 anni
dalla sua fondazione
ARRIVA AL CINEMA IL FILM EVENTO
IL MUSEO DEL PRADO.
LA CORTE DELLE MERAVIGLIE
Sarà nelle sale solo 15, 16, 17 aprile il primo viaggio cinematografico attraverso le sale, le storie e le emozioni di uno dei musei più visitati
del mondo, che con un tesoro di 8000 opere d’arte incanta
ogni anno quasi 3 milioni di visitatori a Madrid
CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA
DEL PREMIO OSCAR® JEREMY IRONS
elenco sale su nexodigital.it
IL MUSEO DEL PRADO. LA CORTE DELLE MERAVIGLIE è prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital in collaborazione con il Museo del Prado, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Sky Arte e in collaborazione con A CONTRACORRIENTE.
Si ringraziano per la generosa partecipazione Patrimonio Nacional e Madrid Destino per le riprese realizzate in Spagna.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Nel 2019 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.
Capolavori straordinari che raccontano la storia della Spagna e di un intero continente.
Ci troviamo in uno dei templi dell’arte mondiale, un luogo di memoria e uno specchio del presente con 1700 opere esposte e un tesoro di altre 7000 conservate. Una collezione che racconta le vicende di re, regine, dinastie, guerre, sconfitte, vittorie. Ma anche la storia dei sentimenti e delle emozioni degli uomini e delle donne di ieri e di oggi, lei cui vite sono intrecciate a quella del museo: regnanti, pittori, artisti, architetti, collezionisti, curatori, intellettuali, visitatori.
In questo 2019 che ne celebra il duecentesimo anniversario, raccontare il Prado di Madrid dal giorno della sua “fondazione” – quel 19 novembre 1819 in cui per la prima volta si parlò di Museo Real de Pinturas – significa percorrere non solo questi ultimi 200 anni, ma almeno sei secoli di storia, perché la vita della collezione del Prado ha inizio con la nascita della Spagna come nazione e con il matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Un’unione che sancisce l’avvio del grande impero spagnolo. Eppure, per molto tempo nel corso dei secoli, la pittura è stata una lingua universale, che non ha conosciuto frontiere. E se c’è un museo dove si rende evidente che la pittura non è stata toccata dai nazionalismi, questo è proprio il Prado, con le sue collezioni eclettiche e sfaccettate capaci di raccontare come l’arte non abbia passaporti limitanti, ma sia al contrario un viatico universale in grado di comprendere e raccontare i pensieri e i sentimenti degli esseri umani.
Per questo protagonisti de IL MUSEO DEL PRADO. LA CORTE DELLE MERAVIGLIE sono i suoi capolavori, i grandi maestri che li hanno realizzati, le teste coronate che li hanno raccolti, ma anche l’ispirazione europea e libertaria di un museo che è uno scrigno di tesori e di storie. È questo il fil rouge che si snoda nel nuovo docu-film, con il soggetto di Didi Gnocchi, la sceneggiatura di Sabina Fedeli e Valeria Parisi, e diretto da Valeria Parisi, una produzione 3D Produzioni e Nexo Digital in collaborazione con il Museo del Prado, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Sky Arte e in collaborazione con A CONTRACORRIENTE.
IL MUSEO DEL PRADO. LA CORTE DELLE MERAVIGLIE, nuovo appuntamento del progetto della Grande Arte al Cinema in arrivo nelle sale italiane solo per tre giorni, 15, 16, 17 aprile, con una novità d’eccezione: la partecipazione straordinaria del Premio Oscar® Jeremy Irons (ll mistero Von Bulow, Il danno, Mission, Io ballo da sola, La casa degli spiriti, La Corrispondenza…), che guiderà gli spettatori alla scoperta di un patrimonio di bellezza e di arte a partire dal Salon de Reinos, un’architettura volutamente spoglia che si anima di vita, luci, proiezioni, riportando il visitatore al glorioso passato della monarchia spagnola e al Siglo de Oro quando alle pareti erano appesi molti dei capolavori oggi esposti al Prado. Allora in questo spazio si danzava, si svolgevano feste e spettacoli teatrali. Questo era uno dei cuori pulsanti di Madrid e della Spagna intera, così come lo furono il Barrio de las Letras, dove abitavano scrittori e artisti del Siglo de Oro, e, nel Novecento, la Residencia de Estudiantes, dove si incontravano gli intellettuali della Generazione del ‘27, da Buñuel a Lorca sino a Dalí.
SINOSSI
I dipinti del Prado riflettono un’epopea unica nel suo genere, che ha dato origine a uno dei musei più importanti del mondo. Una raccolta “fatta più con il cuore che con la ragione”; perché re e regine hanno scelto solo ciò che amavano. Un inventario di gusto e di piacere che narra vicende pubbliche, dinastie, porporati, guerre e coalizioni. E un inventario di questioni private: un matrimonio, una tavola imbandita, la pazzia di una regina. È un intreccio di teste coronate, hidalgos, majas y caballeros, tutti con le loro vite, le loro verità, i loro messaggi. È la storia di un’epoca di grande mecenatismo, di amore dei monarchi spagnoli per i grandi maestri, come Goya, presente al Prado con un corpus ricchissimo di oltre novecento opere, compresi gran parte dei disegni e delle lettere, come la corrispondenza con l’amico d’infanzia Martin Zapater. L’arte di Goya ha influenzato molti artisti moderni. Come nel caso di 3 maggio 1808, dipinto che narra l’effetto della rivolta degli spagnoli contro l’esercito francese. Un’opera che diventerà simbolo di tutte le guerre e che ispirerà Picasso per la sua Guernica. Come Picasso, anche Dalì e Garcia Lorca rimasero ammaliati dal museo mentre lo scrittore e pittore Antonio Saura, che tornava qui di continuo per calarsi nell’atmosfera di un ambiente magico, definì il Prado “un tesoro di intensità”. Dunque, un’arte che illumina il presente e che ci interroga: che cosa è stato il Museo del Prado in questi duecento anni, che cos’è oggi e che cosa continuerà a rappresentare per le generazioni future questo museo vivo, questo museo che è stato un faro per tutti gli spagnoli nei momenti bui della dittatura, una patria a cui tornare per artisti e intellettuali in esilio?
L’obiettivo delle autrici è stato dunque quello di raccontare non solo la bellezza formale e il fascino della collezione del Prado ma anche quanto attuali siano i temi trattati dalle opere esposte, capaci di narrare attraverso la storia dell’arte, anche quella della società, coi suoi ideali, i suoi pregiudizi, i vizi, le nuove concezioni, le scoperte scientifiche, la psicologia umana, le mode.
IL MUSEO DEL PRADO. LA CORTE DELLE MERAVIGLIE non è solo la narrazione delle sue straordinarie opere, che saranno il cuore del documentario, ma anche il paesaggio delle architetture Reali che sono state teatro e custodi della nascita e dello sviluppo delle collezioni d’arte. Un patrimonio universale che comprende non soltanto le opere di Vélazquez, Rubens, Tiziano, Mantegna, Bosch, Goya, El Greco conservate al Prado, ma anche l’Escorial, Pantheon dei reali, il Palazzo Reale di Madrid, il Convento de Las Descalzas Reales, il Salon de Reinos. Un affresco che contrappone interni ed esterni, quadri e palazzi, pennellate e giardini. La nascita del Museo del Prado è una storia avvincente. Nel 1785 Carlo III di Borbone incaricò l’architetto di corte Juan de Villanueva di disegnare un edificio per ospitare il Gabinete de Historia Natural. Non lo diventerà mai. L’edificio verrà infatti trasformato nel Museo che oggi conosciamo. Camminare in questo luogo di bellezza, significa lasciarsi stupire, snidare pregiudizi e contraddizioni, scoprire i miti e i simboli di un mondo meraviglioso, a volte rivoluzionario. Significa confrontarsi con se stessi, attraverso la storia dell’arte. Significa rimanere estasiati di fronte a capolavori come la deposizione del fiammingo Van der Weyden, l’Adamo ed Eva di Tiziano, le pitture nere dell’ultimo Goya, Les Meninas di Vélasquez (“L’aria contenuta ne Las Meninas è l’aria di migliore qualità che esista”, sentenziò Dalì), le figure ritorte, allungate, fuori dagli schemi di El Greco, Il giardino delle delizie di Bosch, che risveglia nei visitatori di qualsiasi nazionalità e di qualsiasi cultura, curiosità, aspettativa, attenzione, o l’opera della fiamminga Clara Peeters, che ha il coraggio di dipingere dei micro-autoritratti all’interno delle sue tele e rivendicare il ruolo femminile dell’arte o ancora la Donna barbuta di Ribera, dove una donna con il volto coperto da una folta barba allatta al seno il neonato che porta in braccio.
Lo sviluppo del docu-film intreccerà quindi alla narrazione d’arte anche lo studio dell’architettura e l’analisi di preziosi materiali d’archivio e verrà scandita dalle testimonianze dei vari esperti del Museo intervistati: Miguel Falomir, Direttore del Prado, e i Conservatori Andrés Úbeda de los Cobos, Vicedirettore Conservazione Museo del Prado; Javier Portús, Curatore Capo Pittura Spagnola fino al 1800 Museo del Prado, Manuela Mena, Conservatore Capo Pittura 1800 e Goya Museo del Prado; Enrique Quintana, Coordinatore Capo Conservazione Museo del Prado; Alejandro Vergara, Conservatore Capo Pittura Fiamminga fino al 1700 e Scuole Nord Europa Museo del Prado; Almudena Sánchez, Restauratrice pittura Museo del Prado; Leticia Ruiz, Capo Dipartimento Pittura Spagnola fino al 1700 Museo del Prado; José Manuel Matilla, Conservatore Capo Stampe e Disegni Museo del Prado; José de la Fuente, Restauratore Tavole Pittura Lignea Museo del Prado. Inoltre, interverranno Lord Norman Foster, architetto del progetto del Salón de Reinos (premio Pritzker), Helena Pimenta, Direttrice della Compañía Nacional de Teatro Clásico di Madrid; Laura Garcia Lorca, Presidente della Fondazione intitolata allo zio, il poeta Federico Garcia Lorca; Marina Saura, attrice e figlia del pittore Antonio Saura; Olga Pericet, ballerina; Pilar Pequeño, fotografa.
BIOGRAFIE
JEREMY IRONS
Jeremy Irons ha vinto l’Oscar come Migliore Attore per la sua interpretazione di Claus von Bulow nel film Il Mistero Von Bulow (Reversal of Fortune) del 1990. L’attore pluripremiato è vincitore anche di un Golden Globe, un Emmy, un Tony, e un premio SAG (Screen Actors Guild Award) nonché nel 2002 di un César, gli Oscar del cinema francese come premio alla carriera, e un Premio Europa Per il Teatro.
Irons inizia la sua formazione teatrale alla scuola di teatro Bristol Old Vic e nel 1969 entra a far parte della Compagnia Teatrale dello stesso Bristol Old Vic, dove rimane per tre anni recitando in diverse opere teatrali tra le quali Il Racconto d’Inverno (Winter’s Tale), Macbeth, La Bisbettica Domata (The Taming of the Shrew), Hay Fever (di Noel Coward), e The Boyfriend (di Sandy Wilson). Nel West End Irons ha fatto parte del cast del musical Godspell e ha recitato in The Rear Column di Simon Gray, The Caretaker (di Harold Pinter) e Molto Rumore per Nulla (Much Ado About Nothing) al Young Vic. Inoltre ha anche avuto il ruolo di Leontes ne Il Racconto d’Inverno (Winter’s Tale) e del Re in Riccardo II (Richard II) alla Royal Shakespeare Company.
Le sue maggiori interpretazioni cinematografiche includono La Donna del Tenente Francese (The French Lieutenant’s Woman – 1981), The Mission (1986), Inseparabili (Dead Ringers 1988), Il Danno (Damage 1992), M.Butterfly (1993), e Lolita (1997). Presta la voce a Scar, il leone cattivo nel film della Disney Il Re Leone (The Lion King – 1994) ed è protagonista assieme a Bruce Willis nel film Die Hard – Duri a Morire (1995). I suoi lavori più recenti comprendono il pluripremiato lungometraggio di produzione indipendente Margin Call (2011); La Corrispondenza (The Correspondence – 2016) del regista Giuseppe Tornatore; l’adattamento prodotto da Jeremy Thomas de La Rivolta (High-Rise) di J.G. Ballard, per la regia di Ben Wheatley; Race – Il Colore della Vittoria (2016) diretto da Stephen Hopkins, incentrato sulla vita dell’atleta afroamericano Jesse Owens e le Olimpiadi del 1936; Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) di Zack Snyder, L’Uomo che vide l’Infinito (The Man Who Knew Infinity – 2015) di Matthew Brown e Justice League (2017) nel quale Irons riprende il ruolo di Alfred Pennyworth, già interpretato in Dawn of Justice. Inoltre, è attore protagonista nonché produttore esecutivo di TRASHED, il pluripremiato documentario sull’ambiente di Candida Brady. Di recente, Irons è apparso in Red Sparrow, un film diretto da Francis Lawrence, con co-protagonista Jennifer Lawrence, in An Actor Prepares, con Jack Huston diretto da Steve Clark, e in Better Start Running per la regia di Brett Simon.
Jeremy Irons è stato premiato con un Golden Globe e un Emmy come migliore attore non-protagonista per il ruolo sostenuto nella miniserie televisiva Elisabetta I (Elizabeth I – 2005) a fianco di Helen Mirren. Successivamente ha interpretato Papa Alessandro nella serie storica I Borgia (The Borgias – 2011) della Pay Tv network Showtime e ha interpretato Enrico IV nella serie della BBC Two The Hollow Crown con Tom Hiddleston.
Irons ha ricevuto un premio Tony per la sua performance nella commedia di Tom Stoppard La Cosa Reale (The Real Thing – 1983), e ha recitato sulla scena teatrale londinese nella produzione del National Theatre Never So Good (2008) di Howard Brenton e nella produzione del Royal Shakespeare Company The Gods Weep (2010) di Dennis Kelly. Nel 2016 ha interpretato il ruolo di James Tyrone in Lungo Viaggio Verso la Notte di Eugene O’Neill (Long Day’s Journey Into Night), in occasione del 250° anniversario del Bristol Old Vic; questa produzione si è trasferita al Teatro Wyndham nel West End di Londra nel gennaio 2018, per poi attraversare l’oceano ed approdare al BAM (Brooklyn Academy of Music) Harvey Theater di New York e al Bram Goldsmith Theater di Los Angeles. Nel 2018 la Faber Publishing Edizioni ha pubblicato le registrazioni dell’Opera Omnia di T.S. Eliot, letta da Jeremy Irons.
L’attore è attualmente impegnato nella produzione della HBO di WATCHMEN, il remake diretto da Damon Lindelhof. Fantastoria dove i “supereroi” sono trattati da fuorilegge, WATCHMEN pur mantenendo la nostalgia dell’originale innovativo romanzo a fumetti, cerca a sua volta di essere innovativo.
Jeremy Irons è sostenitore del Prison Phoenix Trust (Fondazione Prison Phoenix – che si occupa del benessere spirituale attraverso meditazione e yoga dei detenuti nelle carceri) e della Hope Foundation (una ONG che si occupa dei bambini poveri abbandonati per le strade di Calcutta) nonché Rettore dell’Università Bath Spa, nel sudovest dell’Inghilterra.
DIDI GNOCCHI, SOGGETTO DEL DOCUMENTARIO
Didi Gnocchi, giornalista, per anni inviata all’estero, nel 1999 pubblica per Einaudi ‘Odissea Rossa’. Autrice di numerosi documentari su personaggi e temi della cultura trasmessi da Rai, Mediaset e Sky Arte, nel 2000 fonda la società 3D Produzioni. Ideatrice delle WebTv Ultrafragola Channels, Piccolo Teatro Web Tv e memoMi, cura con 3D Produzioni, di cui è Amministratore Unico, numerose serie e documentari confermando l’impegno su temi di storia, letteratura, arte e design. Nel 2018-2019 ha prodotto per La Grande Arte al Cinema: Hitler contro Picasso, Van Gogh tra il grano e il cielo, Klimt & Schiele. Eros e psiche, Gauguin a Tahiti, Il Museo del Prado – La corte delle meraviglie.
SABINA FEDELI, SCENEGGIATURA DEL DOCUMENTARIO
Sabina Fedeli è giornalista televisiva dal 1986. In qualità di inviato copre per Mediaset eventi di cronaca nazionale e internazionale con servizi per i telegiornali del gruppo e reportage: la guerra nella ex Jugoslavia, la crisi israelo-palestinese, il golpe a Mosca, la crisi algerina degli anni ‘90, le rivoluzioni in nord Africa. Varie inchieste sulla violenza alle donne, sull’inquinamento ambientale, sulle ecomafie. Particolare approfondimento sul tema dell’immigrazione e del fondamentalismo islamico. Ha collaborato alle trasmissioni Spot e Linea Diretta di Enzo Biagi e al settimanale di approfondimento Contro Corrente di Indro Montanelli e Paolo Granzotto. Cura programmi di approfondimento quali Link Cronache dell’era digitale e Mission. Collabora con varie testate da Panorama a Vanity Fair (intervista esclusiva a Giovanni Falcone e le lettere inedite dal carcere di Adriana Faranda) a D Donna. Fa parte della redazione di Terra! il settimanale di approfondimento del Tg5, poi di Rete 4. Nel 2003 vince il premio Alpi per lo speciale di approfondimento Metti a fuoco e scappa. Nel 2007 le viene assegnato il Premio Giornalistico Marco Luchetta per il servizio La casa dell’orrore. Il delitto d’onore in Palestina. Nel 2011 riceve il Premio Alpi della critica per il reportage Le perseguitate. Per Doc3 ha realizzato il documentario Io sono Yoav, storia di una delle vittime della presa d’ostaggi all’YperCacher di Parigi nel gennaio 2015. Come free-lance realizza ritratti e storie di artisti per Sky Arte e RAI storia. Nel 2018 è stata autrice del docu-film Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte.
VALERIA PARISI, SCENEGGIATURA E REGIA DEL DOCUMENTARIO
Valeria Parisi è da oltre 30 anni nel mondo della comunicazione video. Inizia con la tv commerciale negli anni ’80, come montatrice e assistente alla regia e poi, negli anni ’90, lavora in un canale televisivo d’informazione multilingue a Lione in Francia. Nell’organico di 3D Produzioni dal 2002, partecipa come autrice alla realizzazione dell’Enciclopedia dei Diritti Umani per Utet, 10 puntate, e firma come regista, alcune puntate della Storia della Prima Repubblica con Paolo Mieli per RAI3. È autrice/regista del documentario Grida del Silenzio, la storia dimenticata del genocidio armeno, girato nel 2005 in occasione del 90°anniversario, e riattualizzato nel 2015. Grazie alla collaborazione di 3D Produzioni con le maggiori istituzioni culturali italiane (Biennale di Venezia, Maxxi, Piccolo Teatro, Società del Quartetto, Filarmonica della Scala) realizza come regista e autrice innumerevoli documentari e reportage e conosce e intervista i protagonisti dell’arte e della cultura mondiale, da Bill Viola a Antony Gormley, da Marcel Marceau a Daniel Pennac, da Zaha Hadid a David Chipperfield, da Patty Smith a Laurie Anderson, da Riccardo Chailly a Valery Gergiev. Per il Piccolo Teatro, dopo la frequentazione e lo studio dei loro archivi video, realizza diversi documentari. Partecipa, nel 2007, alla nascita di Ultrafragola.tv, la prima web tv dedicata ai temi del design e architettura. Un’esperienza che le permette di approfondire la conoscenza di queste discipline attraverso il rapporto diretto con i maestri del design italiano, da Achille Castiglioni a Vico Magistretti, da Mario Bellini a Enzo Mari, da Angelo Mangiarotti a Riccardo Dalisi, da Ettore Sottsass a Alessandro Mendini. Fra le produzioni di 3D per Sky Arte, cura documentari e reportage dedicati a edizioni di Biennale Arte, Biennale Architettura, Biennale Musica e al design. Per 6 anni è co-autrice del programma De.sign, sempre su Sky Arte. Nel 2018 cura la regia di De.sign Interiors. Tra le sue ultime regie: Monet, i capolavori dal Musée Marmottan di Parigi, Vico, il grande semplice sull’architetto e designer Vico Magistretti, Leopoldo Pirelli: impegno industriale e cultura civile, Natalia Ginzburg, storia di una voce, un documentario di 50′ sull’autrice di Lessico Familiare, Il treno di Sottsass sulla vita e l’opera di Ettore Sottsass, Franco Albini, uno sguardo leggero, Fruttero&Lucentini – Basta il nome. Achille Castiglioni tutto con un niente, un documentario per ricordare il maestro del design a 100 anni dalla nascita.
GLI INTERVISTATI
MUSEO DEL PRADO:
MIGUEL FALOMIR, Direttore del Prado
ANDRÉS ÚBEDA DE LOS COBOS, Vicedirettore Conservazione Museo del Prado
JAVIER PORTÚS, Curatore Capo Pittura Spagnola fino al 1800 Museo del Prado
MANUELA MENA, Conservatore Capo Pittura 1800 e Goya Museo del Prado
ENRIQUE QUINTANA, Coordinatore Capo Conservazione Museo del Prado
ALEJANDRO VERGARA, Conservatore Capo Pittura Fiamminga fino al 1700 e Scuole Nord Europa Museo del Prado
ALMUDENA SÁNCHEZ, Restauratrice pittura Museo del Prado
LETICIA RUIZ, Capo Dipartimento Pittura Spagnola fino al 1700 Museo del Prado
JOSÉ MANUEL MATILLA, Conservatore Capo Stampe e Disegni Museo del Prado
JOSÉ DE LA FUENTE, Restauratore Tavole Pittura Lignea Museo del Prado
LORD NORMAN FOSTER
Architetto di fama mondiale, dal 1967 dirige lo studio Foster + Partners, che con lo studio Rubio Arquitectura di Carlos Rubio è l’autore del progetto del restauro e dell’adeguamento museale del Salón de Reinos del Museo Nacional del Prado. Tra i numerosi riconoscimenti: il Compasso d’Oro, il Premio Stirling e il Premio Pritzker.
LAURA GARCÍA-LORCA
Laura García-Lorca, nipote del poeta Federico García-Lorca ha diretto l’Huerta de San Vicente, Casa Museo Federico García Lorca dal 1995 al 2005, quando ha assunto la presidenza della Fondazione Federico García Lorca. Promuove la costruzione del Centro FGL di Granada, costruito per ospitare gli archivi della Fondazione e per realizzare un progetto artistico e accademico sul lavoro del poeta.
PILAR PEQUEÑO
Dopo essersi dedicata per diversi anni al disegno, ha iniziato a occuparsi di fotografia nel 1980. Ha esposto le sue opere, tra l’altro, al Museo Nacional del Prado di Madrid, al Museo Nazionale d’Arte della Catalogna a Barcellona, al Museo di Arte Contemporanea Esteban Vicente a Segovia, al Museo di Arte Contemporanea di Valencia, al Museo Nazionale della Cina a Pechino, al Museo d’arte Kópavogur in Islanda, al Museo Mahmoud Khalil al Cairo. Le sue fotografie si trovano anche in prestigiose collezioni pubbliche e private, in particolare nel Museo Nazionale Reina Sofia di Madrid, in Spagna. Nel 2010 è stata insignita della Medaglia d’oro al merito nelle Belle Arti dal Ministero della Cultura spagnolo.
OLGA PERICET
Ballerina e coreografa, innovatrice dell’arte del Flamenco. Si è esibita nei più importanti festival e teatri del mondo. Tra i più recenti premi ricevuti, il Premio Extraordinario de Teatro ACE Awards nel 2016 e nel 2018 ha ricevuto il Premio Nacional de Danza nella categoria di performance per “la sua capacità di riunire le varie discipline della danza spagnola, aggiornandole attraverso un personale linguaggio interpretativo“.
HELENA PIMENTA
Direttrice della Compañía Nacional de Teatro Clásico di Madrid. Con un percorso di oltre 30 anni dedicato al mondo teatrale, è una una delle più importanti registe teatrali spagnole e tra le maggiori conoscitrici di William Shakespeare, di cui ha allestito numerose opere. Alla sua attività teatrale si unisce un impegno pedagogico in diverse scuole di teatro, università e forum nazionali e internazionali, nonché un’attività istituzionale. È, dal 2011, Direttrice della Compañía Nacional de Teatro Clásico di Madrid. Ha ricevuto tra gli altri il Premio Nacional de Teatro, per due volte il Premio de la Asociación de Directores de Escena a la Mejor Dirección, e nel 2002 il Premio Lazarillo alla carriera.
MARINA SAURA
Attrice e scrittrice nata a Madrid. Vive a Ginevra, dove nel 2006 ha co-fondato la Fondation Archives Antonio Saura, dedicata alla organizzazione di mostre, nonché la pubblicazione di monografie sul lavoro di suo padre, l’artista Antonio Saura (1930-1998). Alterna teatro e lavoro cinematografico. Ha pubblicato “Senza permesso”, il suo primo libro di narrativa, nel 2017.
ELENCO LOCATION
Madrid:
Museo del Prado
Reales Sitios de Patrimonio Nacional: Palacio Real de Madrid, Convento Descalzas Reales, Casita del Principe, Real Monasterio del Escorial
Real Jardín Botanico,
Real Monasterio de Yuste
Extremadura: Truijllo – Yuste
Mancha: Consuegra
Venezia: Casa di Tiziano, Basilica della Salute, Battiloro, Tessitura Bevilacqua, Arsenale (Museo Storico Navale della Marina Militare)
Napoli: Cimitero delle Fontanelle, Gallerie d’Italia-Palazzo Zevallos Stigliano
ELENCO OPERE DEL DOCUMENTARIO
MUSEO DEL PRADO
Tiziano
Carlo V alla battaglia di Muhlberg (1548)
Gloria (1551-1554)
Ritratto Imperatrice Isabella di Portogallo (1548)
Filippo II offre il figlio a Dio (1573-1575)
Filippo II (1551)
Venere e Adone (1554)
Federico Gonzaga duca di Mantova (1529)
Offerta a Venere (amorini) (1518-1519)
Carlo V con il cane (1553)
Adamo ed Eva (1550)
Il baccanale degli Andri (1552-1553)
Venere con Amore e Musica (1555)
Venere riceve la pioggia d’oro (1560-1565)
Autoritratto (1562)
La sepoltura di Cristo (1559)
El Greco
Il cavaliere con la mano sul petto (1580)
Retrato de un caballero joven (1600-1605)
Jeronimo de Cevallos (1613)
Retrato de caballero (1580)
Retrato de caballero (1600-1605)
Caballero anciano (1587 -1600)
La crocifissione (1597-1600)
La resurrezione (1597-1600)
L’annunciazione (1597-1600)
La Trinità (1577-1579)
Pentecoste (1600)
Cristo abrazado a la cruz (1602)
Battesimo di Cristo (1597-1600)
San Sebastiano (1610-1614)
Raffaello
Il Cardinale (1510-1511)
Jacopo Bassano e Francesco Bassano
Dio che punisce Adamo circa (1570)
Sofonisba Anguissola
Elisabetta di Vallois che tiene il ritratto di Filippo II (1561-1565)
Felipe II (1573)
Luis Paret y Alcazar
Il giardino botanico dal Paseo del Prado (1790)
Zurbaran
Visione di San Pietro Nolasco (1629)
Apparizione di San Pietro a San Pietro Nolasco (1629)
Ercole contro il leone di Nemea (1634)
Difesa di Cadice contro gli inglesi (1634-1635)
Bodegon con cacharros (1650)
San Francesco in preghiera (1659)
Sandro Botticelli
Trittico La storia di Nastagio degli Onesti (1483)
Antonello da Messina
Cristo morto sostenuto da un angelo (1475-1476)
Goya
Autoritratto (1795)
Autoritratto (1815)
Cristo crocifisso (1780)
Maja desnuda (1795-1800)
Maja vestida (1800 – 1807)
Il 2 maggio 1808 /Il 3 maggio 1808 (1814)
Saturno (1820-1823)
Il grande caprone (o Sabba) (1820-1823)
Duello a bastonate (1820-1823)
Asmodea (1820-1823)
Le parche (1820-1823)
Il cane interrato nella rena (1820-1823)
Due vecchie che mangiano (1820-1823)
Aves muertas (Galline morte) (1808-1812)
Maria Luisa con Tontillo (1789)
Maria Luisa di Parma a Cavallo (1799)
La famiglia di Carlo IV (1800)
Carlo III cacciatore (1786)
Carlo IV Óleo sobre lienzo sin forrar (1789)
Fernando VII con manto regale (1814-1815)
El general don José de Urrutia (1798)
Maria Genoveffa di Borbone e Sassonia, infanta di Spagna (1800)
Carlo Maria Isidro di Borbone e Borbone Parma, infante di Spagna (1800)
La contessa di Chinchon (1800)
I trampoli (1791-1792)
Ragazzi che raccolgono frutta (1778)
La nevicata (1786)
La merenda (1776)
La moscacieca (1788)
La boda (Le nozze) (1791-1792)
El pelele (1791-1792)
I duchi di Osuna e i loro figli (1787-1788)
Sogno 1: lingua universale. L’autore sogna (1797-1799)
Durer
Adamo ed Eva (1507)
Ritratto di uomo (1498)
Autoritratto (1521)
Murillo
L’Immacolata Concezione dell’Escorial (1660-1665)
Il buon pastore (1660)
Bambini della conchiglia (1670)
Pradilla y Ortiz
La regina Giovanna la Pazza (1877)
Lorenzo Vallés
La pazzia di Giovanna di Castiglia (1866)
Pompeo Leoni e Leone Leoni
Carlo Y e la furia (statua) (1551-1555)
Velazquez
Las Meninas (1656)
Cristo crocifisso (1632)
la resa di Breda (Le Lance) (1635)
Filippo IV (1626-1628)
Filippo IV anziano (1653)
Gaspar di Guzman, conte-duca di Olivares a cavallo (1636)
Donna Maria d’Austria regina di Ungheria (1630)
La venerabile madre Jeronima de la Fuente (1620)
Il buffone il Primo (1644)
Ferdinando Brandani (1650)
Nano con un cane (1645)
Il buffone Calabacillas (1635-1639)
Le filatrici (La favola di Aracne) (1657)
La fucina di Vulcano 1630
Villa Medici a Roma 1630
Antonio Moro
Maria Tudor (1554)
Anonimo (scuola Leonardo)
Mona Lisa (Gioconda) (1503-1519)
Antonio Gisbert Perez
La fucilazione di Torrijos (1888)
Dettagli Cappella Maderuelo (Sec. XII)
Altare di San Cristoforo (donazione Varez Fisa) (Fine sec. XIII)
Virgen de Tobed con los donantes Enrique II de Castilla y su mujer Juana Manuel (donazione Varez Fisa) (1359-1362)
Clara Peteers
Bodegon con fiori, coppa d’argento dorato, mandorle… (1611)
Bodegon con pescado (1611)
bodegon con gavilan, aves, porcelana y conchas (1611)
Mesa con mantel (1611)
Juan Van der Hamen
Natura morta con dolci e recipienti di cristallo (1622)
Adriaen Van Utrecht
Una despensa (1642)
Gabriel Metsu
Gallo morto (1659-1660)
Miguel de Pret
Due grappoli d’uva con mosca (1630-1644)
Caravaggio
Davide e Golia (1600)
Guido Reni
San Sebastiano (1617-1619)
Atalanta e Ippomene (1618-1619)
Annibale Carracci
Venere, Adone e Cupido (1590)
Daniele Crespi
La Flagellazione (1625)
José de Ribera
Sant’Andrea (1631)
Il sogno di San Jacob (1639)
San Paolo l’eremita (1635- 1640)
San Pietro (1632)
Ticio (1632)
Il martirio di San Filippo (1639)
San Jeronimus penitente (1652)
La Trinità (1635)
La donna barbuta (1631)
Bruegel Peter, il Vecchio
Il trionfo della morte (1562 -1563)
Il vino del giorno di San Martino (1566-1567)
Bosch
Il giardino delle delizie (1490-1500)
Patinir
Caronte che attraversa lo Stige (1520 -1524)
La tentazione di Sant’Antonio abate (1520 – 1524)
Hans Buldung Grien
Le tre età dell’uomo e la morte (1541-1544)
Guercino
Susanna e i vecchioni (1617)
Veronese
Susanna e i vecchioni (1580)
Rubens
L’infanta Isabella Clara Eugenia (1615)
Ritratto del duca di Lerma a cavallo (1603)
Le tre Grazie (1630 – 1635)
Il giudizio di Paride (1638)
Adamo ed Eva (1628-1629)
Il ratto di Europa (1628-1629)
Il ratto di Proserpina (1636-1637)
Cartoni e arazzi Eucarestia (Il trionfo dell’amor divino e altri) (1625)
La vista (1617) – l’udito (1617- 1618) – l’olfatto (1617-1618) – il gusto (1618) – il tatto (161)8 (con Jan Brueghel il Vecchio)
Diana cacciatrice (1617-1620)
Il cardinal infante Ferdinando d’Austria nella battaglia di Nordlingen (1634-1635)
Orfeo e Euridice (1636-1638)
Danza di personaggi mitologici e paesani (1630-1635)
Diana e Callisto (1635)
Ninfe e satiri (1638-1640)
il giardino dell’amore (1630-1635)
Rembrandt
Giuditta e Oloferne (1634)
Van Dyck
La lamentazione (1618-1620)
Incoronazione di spine (1618-1620)
Ritratto di Marteen Rijckaert (1631)
Marinus Reymerswaele
Il cambia valute con sua moglie (1538)
Bernardo Lopez Piquer
Maria Isabella di Braganza, come fondatrice del Museo del Prado (1829)
Tesoro del delfino: coppa con sirena d’oro (1550-1575) + dettagli vari
Jacopo Robusti, Tintoretto
La lavanda dei piedi (1548 -1549)
Claude de Lorena
L’arcangelo Raffaele e Tobia (1639 -1640)
Fra Angelico
L’Annunciazione (1425 – 1426)
Van der Weyden
La deposizione (Prima del 1443)
Juan de Flandes
La crocifissione (1509 – 1519)
Cristo sobre la piedra fria (1496 – 1497)
Santiago Peregrino (1507)
Resurrezione di Lazzaro (1514 – 1519)
La regina Isabella di Castiglia (Intorno al 1490)
Maestro de la Vergine dei Re Cattolici
La Vergine dei Re Cattolici (1491 – 1493)
ALTRE LOCATION
Arazzi Goya: El quitasol (1777), La gallina ciega (1787) L’Acerolera (1776)
Ritratto di Maria Luisa e Carlo IV a Palazzo Reale, Madrid (1799)
Arazzi Eucaristia di Rubens, Convento de Las Descalzas Reales, Madrid (1625 – 1628)
Il martirio di San Maurizio, El Greco (1580-1582)
Affresco di Luca Giordano, Escorial (1692-1702)
Affresco e Luca Cambiaso, Escorial (1585)
la Donna Barbuta di José de Ribera, al Prado per gentile concessione della Fundación Casa Ducal de Medinaceli, (1631)
Il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio, Gallerie d’Italia, Palazzo Zevallos, Napoli (1610)
Bernardino Campi che ritrae Sofonisba Anguissola di Sofonisba Anguissola, Pinacoteca Nazionale di Siena, (1559)
Pala Pesaro (1519-1526) e Assunta (1516 – 1518), Tiziano, Chiesa dei Frari, Venezia
Carlo V sul letto di morte a Yuste, Estremadura
Tutti i titoli della Grande Arte al Cinema possono essere richiesti anche per speciali matinée al cinema dedicate alle scuole. Per prenotazioni: Maria Chiara Buongiorno, progetto.scuole@nexodigital.it, tel 02 805 1633