In scena al teatro de’Servi di Roma fino al 31 marzo la commedia di Enrico Luttmann, Segreti di famiglia, con Viviana Toniolo e Stefano Messina, per la regia di Marco Maria Casazza.
Solo due personaggi in scena, Grazia, madre dal carattere pungente e indomabile, e suo figlio Adamo, commediografo in crisi, che torna a vivere da lei.
Attriti, dialoghi sfuggenti, verità che lentamente tornano a galla, dando spessore a un rapporto tanto complicato, quanto profondo.
L’opera riesce a coniugare in modo interessante dramma e commedia, affrontando temi fortemente drammatici con toni spesso umoristici ed esilaranti, lasciando emergere gradualmente segreti che sono vere e proprie rivelazioni.
La malattia, la corrispondenza negata tra un padre che ha abbandonato la famiglia e un figlio inconsapevole, e l’omosessualità, dove la vera rivelazione non è la confessione del figlio, quanto la reazione della madre.
Un incontro/scontro, un legame indissolubile tra due anime ormai rassegnate alla solitudine e al fallimento, che a fatica si spogliano delle proprie maschere per affrontare insieme una sfida troppo grande.
Stefano Messina è personaggio e narratore, coinvolgente affabulatore, ponte tra il pubblico e la figura apparentemente algida della madre, Viviana Toniolo, capace di un delizioso connubio tra burbera severità e tenerezza, racchiudendo in sé il dramma, ma anche la vena comica della pièce.
Ogni elemento della messa in scena punta alla semplicità, dalla regia di Casazza alla scenografia, fino alla drammaturgia di Luttmann, che assembla con attenzione ogni tassello che poterà all’apice drammatico e alla sua conclusione, amara e sofferta, l’unico vero, spiazzante colpo di scena.
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