Recensione | PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO al teatro Brancaccio

Sul palco del teatro Brancaccio fino al 31 marzo, il musical dei record, Priscilla La Regina del Deserto, tratto dal’omonimo film cult del 1994 e vincitore di un premio Oscar per i migliori costumi.
La regia teatrale di Simon Phillips è qui ripresa da Matteo Gastaldo, con Fabio Serri alla direzione di una meravigliosa orchestra dal vivo.
Alla guida dell’iconico bus rosa tre fantastici interpreti, Manuel Frattini, pungente e sensuale Bernadette, Mirko Ranù, nei panni della sfrontata Felicia/Adam e Cristian Ruiz, che con la sua mimica travolgente dà voce e corpo a Tick/Mitzi.
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Tre eccentriche Drag Queen in un’avventura on the road nel deserto dell’Australia, attraverso situazioni ironiche e incontri paradossali, a colpi di battute provocatorie ed eccessive che lasciano emergere qua e là, in modo leggero e senza retorica, la profondità del dramma dell’emarginazione sociale, della paura di non riuscire a farsi accettare perché considerati diversi.
Non mancano episodi di violenza, che creano un efficace contrasto con i toni comici ed esasperati dell’intero spettacolo, ma rimane forte la speranza, nella toccante purezza di uno sguardo libero da pregiudizi.
Uno spettacolo sfavillante, tripudio di colori, paillettes e buon umore:
più di cinquecento costumi, vere opere d’arte, esplosione di fantasia e genialità, accompagnano venticinque successi internazionali, da I Will Survive a It’s Raining Men Go West, con arrangiamenti travolgenti e voci mozzafiato, tutti elementi fondamentali per un musical imperdibile, un’esperienza visiva ed emotiva difficile da dimenticare.

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