Un testo trasgressivo, scorretto e fuori dagli schemi in scena al Brancaccino di Roma fino al 18 novembre.
Zozòs, la commedia di Giuseppe Manfridi acclamata dal pubblico e dalla stampa internazionali, vede in scena, con la regia di Claudio Boccaccini, un trio di meravigliosi interpreti, Siddhartha Prestinari, Paolo Roca Rey e Riccardo Bàrbera.
La genialità della scrittura ricostruisce gradualmente, come in un thriller, un’agghiacciante dinamica edipica, attraverso una comicità irriverente che a ogni battuta rischia di cadere nella volgarità più triviale, senza tuttavia farlo mai. E’ la comicità più pura e sagace quella che sceglie un percorso difficile, borderline, attraversando con superba maestria la corda del buon gusto e restando in perfetto equilibrio.
Zozòs, “uccellini” nello slang parigino, è la storia di una sodomia: una donna sui quarant’anni e un giovane ragazzo, dopo un rapporto occasionale, non riescono più a staccarsi!
Per sistemare la situazione giunge il padre di lui, ginecologo e, si scoprirà, vecchia conoscenza della donna.
La trama s’infittisce di particolari, ricordi confusi, percorsi intricati, fino all’epilogo inaspettato e sconvolgente.
La regia di Boccaccini, che torna a dirigere la pièce dopo circa vent’anni dal debutto, gioca sapientemente con i tempi comici del testo e con i punti di forza dei bravissimi attori: dalla mimica facciale di Paolo Roca Rey, al dinamismo eccentrico di Riccardo Bàrbera, all’incredibile eclettismo di Siddhartha Prestinari, per un risultato davvero raffinato e ineccepibile.