Il Teatro Stabile del Giallo
in collaborazione con Ubik Produzioni e Politeama srl
presentano
DAL 15 NOVEMBRE AL 2 DICEMBRE
Dal Giovedì al Sabato ore 21.00
Domenica ore 17.00
La parola ai giurati
di Reginald Rose
regia di Raffaele Castria
con
Paolo Romano
Gianni Franco
Alessio Caruso
Massimiliano Buzzanca
Sergio Mancinelli
Massimiliano Giovanetti
Enrico Ottaviano
Matteo Micheli
Diego Casalis
Rocco Piciulo
Livio Remuzzi
e con la partecipazione di Gianni Garko
traduzione: Giovanni Lombardo Radice
Scene e Costumi: Susanna Proietti
Musiche: Alessandro Molinari
Disegno Luci: Marco Catalucci
Aiuto Regia: Clarissa Bottacci
Assistente costumista: Valentina Bazzucchi
Scenotecnica: Scenarredo
Sartoria: D’Inzillo Sweet Mode
Service Luci e fonica: Gianchi Italia srl
Note di Regia
“Un uomo è morto, la vita di un altro è in gioco”.
Così comincia “La parola ai giurati,” titolo originale “12 uomini arrabbiati”.
Dodici personaggi che sono solo numeri senza nome, diversi per età ed estrazione sociale, sono rinchiusi in una afosa, soffocante stanza di tribunale mentre un’imperdibile partita di baseball incombe.
Devono decidere, all’unanimità, la sorte di un sedicenne ispanoamericano di un quartiere degradato che, tutto sembra indicare, si vendica delle violenze del padre uccidendolo.
I giurati si trovano ad esercitare “la cosa più notevole della democrazia”: la responsabilità.
Ma non sono affatto pronti. Il loro giudizio non riesce a prescindere dalle loro idee, dai loro pregiudizi, dalle discriminazioni razziali più o meno inconsce, dalle meschinità egoistiche e assume quindi il sapore di una rivalsa personale sulle proprie sconfitte e bassezze, sulla difficoltà di separarsi dalle proprie certezze.
Tutto scritto? No. Un miracolo si insinua sotto forma di un piccolo, timido dubbio da parte di uno di loro che chiede ancora una riflessione, “tanto la partita non comincia che alle 8.”
Così poco alla volta, pezzo dopo pezzo, l’intera vicenda comincia ad essere riscritta.
Testo dal valore etico trascinante, i cui temi: la discriminazione e la difficile integrazione razziale, la pena di morte, la necessità dell’ascolto degli altri, dell’uso dello strumento del dubbio e della ragione nei giudizi, sono oggi incredibilmente attuali.
Attraverso dialoghi eccezionali e perfetti, tutti i personaggi mettono a nudo le loro celate verità.
La Parola Ai Giurati, inchioda alla poltrona perché la narrazione fluisce senza un attimo di pausa; perché quei “dodici uomini arrabbiati” siamo tutti noi; perché “la parola” , scritta a livelli difficilmente eguagliabili, qui è un vero, grande spettacolo.
Breve storia del Teatro Stabile del Giallo
Il Teatro Stabile del Giallo nasce nel 1986 da un’idea di Giancarlo Sisti e Susanna Schemmari. Il progetto di creare uno spazio dedicato alla sola messinscena di gialli è il risultato di tre anni di ricerche artistiche e di mercato, che rivelarono un’enorme mole di materiale teatrale e teatrabile, nonché un settore di pubblico possibile. Nel novembre 1986 viene inaugurata la prima stagione con “Trappola per topi” a cui seguono autori di irresistibile richiamo, talvolta mai messi in scena in Italia, come: Rex Stout, Dashiell Hammett, Georges Simenon, Ellery Queen, Stephen King, Tarantino, Harris, oltre naturalmente alla regina del giallo Agatha Christie e sir Arthur Conan Doyle. L’innovativa proposta artistica, nella programmazione e nella realizzazione, e l’dea del dopo-teatro, raggiunsero rapidamente il successo. Il pubblico cominciò ad affluire sulla via Cassia, facendo la fila per assistere alle gesta dei Poirot o degli Sherlock Holmes, oppure sedotto dalle avvincenti trame o dalle torbi- de atmosfere dei maestri del giallo. Nel 2000 la Direzione Artistica del Teatro è stata assunta da Raffaele Castria ed è subentrata la gestione di un gruppo di artisti. Dal 2001 il vecchio storico teatro non c’è più. La compagnia fu sfrattata per far spazio a un nuovo supermercato. La vicenda all’epoca ebbe grande risalto sulla stampa e si formò un “Comitato Amici Teatro Stabile Del giallo” di cui facevano parte personaggi pubblici come Rita Levi Montalcini, Ettore Scola, Mario Monicelli, Diletta Gassman, e tanti altri. Il comitato presentò una petizione all’Amministrazione del Comune di Roma, che prese atto della situazione e assegnò alla compagnia un nuovo spazio, di nuovo tolto nel 2016. Con il Teatro Ciak lo Stabile del Giallo ha finalmente trovato una casa veramente “Stabile”.