Globe Theatre | OTELLO, regia di Marco Carniti – dal 20 luglio

dal 20 luglio al 5 agosto  2018

OTELLO

Regia  e adattamento di Marco Carniti

Prodotto da Politeama Srl

IAGO: IL MALE AL POTERE. INFEZIONE, SEDUZIONE E POSSESSIONE DI OTELLO

Penso oggi a Otello come una tragedia totalmente moderna che esplora un dramma  intimo, familiare. Una storia di violenza che si consuma tra le quattro mura di un ambiente domestico. Un dramma psicologico a tinte forti. Otello è un uomo profondamente solo, per  cultura e per educazione militare. Una macchina da guerra che di fronte ai sentimenti si autodistrugge. Tutto gerarchie e disciplina , vive in un mondo i cui sentimenti sono messi sotto processo.
Otello ha un crollo d’identità. Identità politica e culturale.
Otello è nero? Cosa significa per noi oggi?
Shakespeare parte da problematiche politiche e razziali per entrare nel labirinto della psicologia umana così da poter mettere luce sulla  vera natura dell’anima. La parte  oscura, che distrugge l’essere umano da dentro. La parte che non segue la ragione e che lascia all’intuito e all’istinto la soluzione finale. La parte animale che uccide la ragione.
Otello è una grande metafora sull’esistenza dell’uomo e della sua identità. La denuncia di una condizione di fragilità che porta alla perdita di sé e non lascia scampo per nessuno .
Ma attenzione perché  tutti siamo Otello. Il nero è in tutti noi. Tutti siamo vittime di una parte oscura di noi stessi che ci rende vulnerabili e autodistruttivi facendoci  precipitare nel vuoto e nell’oscurità.
Basta  nulla per trasformare una roccia in polvere.
Basta nulla per far esplodere  nell’uomo un  “dubbio” che come una coscienza parallela lo frantuma   facendolo precipitare nella schizofrenia .
Otello diventa vittima e complice al tempo stesso della sua autodistruzione seguendo un percorso  da lui stesso approvato. Un disegno di morte  improvvisato dalla  mente di un abile politico che vuole riconquistare la sua centralità agli occhi del mondo: Jago.
Uno “schiavo” che, come in un perfetto ingranaggio ad orologeria, pianifica la sua ribellione politica e sociale, incurante  che la bomba da lui stesso costruita  gli possa esplodere tra le mani.
Come un kamikaze dei nostri giorni che con sapienza chirurgica trova e dilata una frattura, un vuoto, una debolezza, già esistenti in ognuno dei personaggi della tragedia , facendoli precipitare nel caos  politico e psicologico.
Iago è la mente dell’opera e la macchina da lui costruita sarà un  percorso obbligato per tutti i protagonisti e  diventerà una trappola mortale anche per se stesso. Monta e smonta continuamente lo spazio scenico per modellarlo alle esigenze del suo piano diabolico delimitandolo con  labirinti e  cancelli come a formare un lungo corridoio ,  un imbuto capovolto, che via via restringe il campo d’azione isolando i personaggi e le singole scene come in frammenti cinematografici.
Tutti sono marionette nelle mani di Iago e  trionfa il suo genio.

Marco Carniti

Interpreti

(in ordine alfabetico)

Desdemona MARIA CHIARA CENTORAMI

Bianca ANTONELLA CIVALE

Brabanzio NICOLA D’ERAMO

Othello MAURIZIO DONADONI

Montano 1° senatore DIEGO FACCIOTTI

Iago GIANLUIGI  FOGACCI

Ludovico SEBASTIAN GIMELLI  MOROSINI

Cassio MASSIMO NICOLINI

Roderigo GIGI PALLA

Emilia CARLOTTA PROIETTI

Doge Graziano TOMMASO RAMENGHI

 

 

SCENE: Fabiana  Di Marco

COSTUMI: Maria Filippi

PERFORMANCE MUSICALE DAL VIVO: David Barittoni

MUSICHE ORIGINALI: Davide Barittoni – Giacomo De Caterini

AIUTO REGIA: Maria Stella Taccone – Oliviero Plazzi Marzotto

COACH VOCALE: Francesca Della Monica

DIREZIONE TECNICA: Stefano Cianfichi

DISEGNO LUCI: Umile Vainieri

DISEGNO AUDIO: Franco Patimo

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