Di Charle Chaplin
Ideazione, adattamento e regia di Lorenzo Cognatti
Con: Brian Latini, Francesca Di Franco, Roberto Fazioli e Gabriele Davoli
In scena al teatro dell’Angelo di Roma fino al 25 ottobre
“Il monello” di Charlie Chaplin esce dallo schermo cinematografico per approdare sul palcoscenico del teatro dell’Angelo, in un emozionante e riuscitissimo adattamento a cura della Compagnia Jobel Teatro. Lo spettacolo, autorizzato dalla famiglia Chaplin, rappresenta non solo un omaggio, ma un chiaro atto d’amore verso il cineasta inglese e il suo capolavoro del 1921.
Due intrecci scorrono paralleli, sulla scena. La storia del vagabondo Charlot, che trova un bambino abbandonato e lo alleva come suo, e quella di un giovane dei nostri giorni che, nel buio di un magazzino, trova una vecchia pizza cinematografica: la apre e, insieme a un fascio di luce, ne esce una voce, quella di Charlie Chaplin, che racconta le fasi di ideazione e preparazione del film, tra incertezze, rifiuti dei produttori e l’impagabile acclamazione del pubblico.
Un connubio ben studiato e d’effetto, dai toni nostalgici e onirici, che vuole creare, riuscendoci a pieno, un ambizioso ponte tra il cinema muto e il teatro. Tutto appare come sullo schermo: la mimica accentuata degli attori, i movimenti velocizzati che rievocano lo scorrimento della pellicola del cinematografo, e, ovviamente, la (quasi) totale assenza di parola.
Cognatti affronta un altro rischio, quello di portare in scena uno dei personaggi più amati della storia del cinema, che nelle sue innumerevoli imitazioni è stato spesso ridotto a vuota macchietta comica e privato dello spessore simbolico che in realtà incarna. Brian Latini riesce ad evocare tutta la toccante e profonda umanità del vagabondo, rendendo i suoi gesti e le sue espressioni naturali nella loro esasperazione, estremi ma ricchi di sentimento.
Fedelmente all’opera di Chaplin, il comico e il patetico si alternano e si fondono in un ritmo serrato: Francesca Di Franco e Roberto Fazioli creano una divertentissima cornice intorno alle disavventure di Charlot e del piccolo monello, l’irresistibile Gabriele Davoli, il cui forte legame commuove fino alle lacrime.
La nuova stagione del teatro dell’Angelo, dunque, si apre con un allestimento ineccepibile, che crea una solida comunicazione tra due forme di spettacolo apparentemente agli antipodi, riscoprendo ed esaltando un’idea di cinema ormai persa e lontana, ma sempre, inevitabilmente, magica.