Al teatro dell’Orologio “After the End”: la black comedy che indaga il confine tra bene e male

Di Dennis Kelly

Regia: Luca Ligato

Con: Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò

Scenografia: Giovanna Angeli

Costumi: Carla Goddi

Disegno luci: Alessandro Tinelli

Musiche originali: EON

Produzione: Alraune Teatro


Fino al 10 maggio al teatro dell’Orologio, Roma

Dal 19 al 27 maggio al teatro Elfo Puccini, Milano

Ultimo capitolo della rassegna “Let’s get British” al teatro dell’Orologio: tre appuntamenti con la drammaturgia inglese. Dopo l’omaggio a Duncan Macmillan e a Ben Moor, è ora la volta di Dennis Kelly, con il suo “After the End”.


Dopo l’esplosione di una bomba, Louise si risveglia nel rifugio antiatomico del suo amico Mark. Nella paura per la sorte del mondo all’esterno e dei loro cari, i due iniziano ad approfondire il loro rapporto, fino a prima assolutamente superficiale, data la diversità dei loro caratteri: Louise è estroversa e solare, mentre Mark è estremamente timido, sempre escluso e deriso da tutti.

I due sono costretti a convivere nel bunker per due settimane, con riserve di cibo che scarseggiano e una lucidità mentale sempre più precaria.

Il ritmo è incalzante in questa black comedy che mette in discussione la resistenza fisica e psichica di due personaggi agli antipodi, che lottano per restare integri in un ambiente sempre più asfissiante.

L’atmosfera inizia a caricarsi di una tensione crescente, aumenta la fame, la disperazione, finché i due non si accaniscono l’uno contro l’altra, in un’escalation di violenza che trattiene lo spettatore in un clima di claustrofobia angosciante.

E lentamente si delinea una verità finora nascosta che conduce all’imprevisto e scioccante finale.

“C’è un unico modo per farsi distruggere, permettere agli altri di trasformarti in qualcosa di diverso da quello che sei.”

È sconvolgente vedere come, in un contesto talmente disperato, due persone apparentemente ordinarie possano lasciare esplodere il loro lato peggiore, folle e animale, perdendo completamente il controllo delle proprie azioni.

Il regista, Luca Ligato, dimostra una conoscenza approfondita del testo: i dialoghi sono serrati e nessun movimento è lasciato al caso. È evidente come ogni passaggio sia stato analizzato e sezionato nel lavoro con gli attori, Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò. I due attori offrono un’interpretazione energica, una costante evoluzione nel lavoro sul corpo, sulla voce e sulla psicologia del personaggio, che si traduce in vere lacrime, in reale emozione.

 

 

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