Testo e regia di Marco Cavallaro
Musiche originali di Piero di Blasio
Con: Marco Cavallaro, Claudia Ferri e Marco Maria della Vecchia
Fino al 19 aprile al teatro de’ Servi
Un uomo e una donna, cacciati dai loro rispettivi ex, si ritrovano per errore ad affittare lo stesso appartamento. Entrambi vivono un momento di disprezzo profondo verso il sesso opposto, ma sono costretti a condividere per un weekend lo stesso spazio. Lei s’imbottisce di tranquillanti. Lui soffre di narcolessia, che lo coglie improvvisamente quando affronta una forte emozione. Più avanti si ritroveranno addirittura in tre, con l’arrivo di un altro eccentrico coinquilino.
La trama, seppur semplice, è sicuramente ricca di spunti per situazioni comiche ed equivoche, che danno vita a una commedia musicale leggera e ritmata, arricchita da canzoni (scritte da Piero di Blasio) cantate dal vivo. Il primo atto risulta sicuramente più frizzante, con alcune gag originali e divertenti.
Nella seconda parte, la chiave sentimentale che prepara alla conclusione, l’immancabile lieto fine, rischia in certi momenti di allentare il ritmo, ma il tutto è sempre puntualmente sorretto dall’interpretazione dei due protagonisti, Marco Cavallaro (qui anche autore e regista) e Claudia Ferri, entrambi professionali ed esperti sulla scena.
Nonostante i loro stili di recitazione, completamente diversi, la combinazione risulta vincente e appropriata: la comicità di Cavallaro è schietta e sempre calzante, naturale, ma spesso colorata da toni leggermente caricaturali che rendono il personaggio di Gino assolutamente piacevole; la Ferri, con la sua Manuela, è un’esplosione di grinta ed energia, sebbene misurata e mai eccessiva.
Il terzo personaggio, infine, è interpretato da Marco Maria della Vecchia, il focoso Marselo, dall’improbabile accento spagnolo, che sotto la sua maschera nasconde un forte senso di inadeguatezza. Dunque una commedia perfettamente in linea con i canoni del genere: proponendosi di trasmettere un messaggio positivo, si abbandona alla leggerezza senza cadere nella volgarità.